Se il Progettista dichiara questo: "L’intervento proposto è definitivo e risolutivo per impedire in modo permanente qualsiasi effetto delle infiltrazioni in fase di irrigazione e sull’integrità e stabilità del manto di impermeabilizzazione delle scarpate" e se poi il Direttore dei Lavori... dirige i lavori secondo quanto progettato dal Progettista, ma (imprevedibilmente) poi dopo solo un anno... la parete "collassa"... chi è che ha sbagliato? Il Progettista e/o il Direttore dei Lavori? [O tutti e due visto che sono la stessa persona?]

Il geom. Lorenzo Gaspari, come Dirigente dell'Ufficio Ecologia, negli anni scorsi, mi aveva negato l'accesso agli atti perchè altrimenti avrei violato il know now della Geo Nova... in sostanza, con quella scusa, non si voleva che il sottoscritto prendesse visione di come i progettisti avrebbero risolto definitivamente (sich!!!) il "collassamento" delle pareti della Discarica Siberie come questo era avvenuto nell'estate del 2011.
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Solo da pochi giorni - perchè pubblicato sul sito web della Regione Veneto - quei documenti che allora mi erano stati negati e che dovevano essere resi pubblici ed essere consultabili da chiunque, sono riuscito a leggerli e cosi, ieri, quei documenti li ho spediti alla Direzione Genrale Ambiente della Commissione Europea... che ha una pratica aperta sulla violazione della VIA sulla Discarica Siberie e uno dei paragrafi ieri scritti è questo:
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Questa integrazione viene inviata, non solo per aggiornare sullo stato della Discarica Siberie, ma anche e perché solo in data 2 Settembre 2013, il sottoscritto è riuscito a reperire “nuovi documenti”, come pubblicati dalla Regione Veneto che sono stati inseriti successivamente nel sito web della Regione dove erano stati pubblicati i documenti relativi alla DGRV 996/2007 – di cui ero a conoscenza - ma aggiungendo poi a questi, senza aprire una nuova pratica, anche della Documentazione relativa alla DGRV 332/2012: “PROGETTO SISTEMAZIONE SCARPATE” e quelli relativi alla DGRV 1251/2013: “ISTANZA SOTTOCATEGORIA”.


Geo Nova Relazione Prof. Coleselli. - Ing. Francesco Colleselli
Geo Nova Relazione Integrativa (1) - Ing. Francesco Colleselli

Geo Nova Relazione Integrativa (2) - Ing. Francesco Colleselli D1-1 Stato Autorizzato - Sistemazione Scarpate - Ing. Francesco Colleselli
F1 Screening Valutazione Incidenza - Geol. Stefano Conte


Analisi di Rischio Sito - S.G.M. Geologia e Ambiente srl 
Relazione di Compatibilità - S.G.M. Geologia e Ambiente srl   
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Di questi documenti... diamo un'occhiata sommaria al documento "F1 Screening Valutazione Incidenza" quello redatto dal Geologo. Stefano Conte, che mentre lavora per la Geo Nova SpA, è anche il tecnico di fiducia nominato dalla Giunta Comunale per svolgere il compito di Direttore dei Lavori del ripristino delle pareti "collassate" e del 3, 4 e 5° lotto e anche il Direttore dei Lavori della Gestione Operativa della Discarica.
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Se leggiamo quello che c'e scritto sulla copertina, vediamo che l'ATI Geo Nova aveva l'incarico di eseguire: (A) la Progettazione Esecutiva, (B) la Costruzione, (C) la Gestione Operativa e (D) la Gestione Post Operativa della Discarica Siberie e pertanto, a Voi, non viene spontanea una domanda: "Se la Progettazione Esecutiva e la richiesta di autorizzazione alla Regione è stata presentata... prima della sottoscrizione della Convenzione... non è che - per caso - la richiesta dell'Autorizzazione della Discarica, come presentata, è nulla ed illegittima? 
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In un Project Financing solo la Convenzione sottoscritta dal Notaio, concede la titolarità all'aggiudicatario della Gara d'Appalto di agire in nome e per conto dell'Amministrazione Pubblica".
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Ora l'altra solita domanda: "Se la Gara d'Appalto l'ha vinta l'A.T.I. Geo Nova (dove A.T.I. sta per Associazione Temporanea d'Impresa... e quindi non può essere una SpA), come mai tutti i lavori sono stati eseguiti in subappalto senza le dovute autorizzazioni del Comune di Sommacampagna?". 
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Poi torniamo sul "Conflitto d'Interesse"... perchè se prima il Geom. Lorenzo Gaspari era il Responsabile Unico del Procedimento e contemporaneamente anche il Direttore dei Lavori, ora il Direttore dei Lavori è anche uno dei Progettisti della Discarica e quindi se uno dei due avesse da sbagliare... "Come fanno ad accorgersi che stanno sbagliando se sempre due tecnici - che dovrebbero avere un confronto e un contraditorio - sono le stesse persone?".
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Ora da questo documento estraiamo qualche paragrafo ed evidenziamo qualche frase.
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In data 24 aprile 2007 la Ditta Geonova spa ha presentato domanda di Procedura di Valutazione d’impatto ambientale e autorizzazione ai sensi degli artt. 11 e 23 della L.R. n. 10/99 per un progetto di recupero ambientale della Ex cava Siberie mediante la progettazione definitiva per la costruzione e la gestione operativa e post-operativa di una discarica controllata programmata in comune di Sommacampagna.
Il progetto è stato approvato dalla Regione Veneto con Deliberazione della Giunta n.996 del 21 aprile 2009.
...omississ...
L’intervento proposto per l’eliminazione definitiva e permanente dei rischi derivanti dalle infiltrazioni dovute agli effetti dell’irrigazione delle aree limitrofe, oggetto di coltivazioni intensive, consiste nella realizzazione di un diaframma di impermeabilizzazione, da eseguire con la tecnologia del jet grouting monodirezionale, a protezione della barriera d'argilla di rivestimento.
  
2. PROGETTO APPROVATO CON DGRV N.996 DEL 21 APRILE 2009.
...omississ...
Il volume di rifiuti complessivo da conferire sarà di circa 724.000 m3 e verrà esaurito nell’arco di circa 6 anni.

2.1 STATO DI PROGETTO
Nella fase preliminare alla realizzazione delle impermeabilizzazioni il progetto prevede la rettifica e lo spianamento con approfondimento del fondo cava al fine di recuperare il terreno da utilizzare per il ripristino morfologico della fascia perimetrale al ciglio cava e per la ricopertura giornaliera e definitiva dei rifiuti.
...omississ...
Lungo il perimetro va realizzato il fosso di guardia con funzione di evitare l’entrata nell’area dell’impianto di acque di ruscellamento superficiale.

2.3 FLUSSO DEI MEZZI
Il volume di rifiuti complessivo da conferire sarà di circa 724.000 m3 che sarà esaurito nell’arco di circa 6 anni con un traffico previsto di 20 mezzi in entrata giornalieri.
Ai mezzi che trasportano i rifiuti si devono aggiungere i viaggi dei mezzi che trasportano percolato, materie prime per la realizzazione dei lotti ed altri materiali. Pertanto è prevedibile un flusso medio di 25 mezzi in ingresso e 25 mezzi in uscita, che sulle otto ore lavorative comporta una media di 3 ingressi e 3 uscite ora.

2.4 POST GESTIONE
...omississ...

2.5 DURATA DELL'ATTUAZIONE DELL'INTERVENTO (COSTRUZIONE, FUNZIONAMENTO, DISMISSIONE, RECUPERO)



3. INTERVENTI DI RIPRISTINO DELLA FUNZIONALITÀ DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE DELLA DISCARICA
Come detto, l’intervento in oggetto si rende necessario in seguito al manifestarsi di fenomeni di instabilità evidenti nei mesi di luglio e agosto 2011: si tratta di uno scivolamento della copertura argillosa (ubicato all’incirca a metà scarpata) per uno sviluppo orizzontale di circa 20 m e in altezza di circa 10 m, in corrispondenza della scarpata lato Est del 2° lotto e di scivolamenti di entità più modesta e limitata in corrispondenza della scarpata Sud del 1° lotto.
L’intervento consiste nella realizzazione di un diaframma di impermeabilizzazione, da eseguire con la tecnologia del jet grouting monodirezionale, a protezione della barriera d'argilla di rivestimento. Il diaframma verrà realizzato dalla sede stradale, in sommità della discarica, e spinto sino a 15m di profondità, al di sotto del fondo della discarica stessa.


3.1 INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA DISCARICA
Con riferimento ai diversi lotti di coltivazione, di cui il lotto 1° già collaudato e parzialmente riempito con rifiuti, il lotto 2°, solo collaudato, ed ai lotti 3°, 4° e 5° non ancora realizzati, vengono di seguito descritte le lavorazioni e le opere necessarie per la protezione permanente ed il completo ripristino delle funzionalità dell’impermeabilizzazione della discarica.

3.1.1 LOTTO 1°
Si ritiene che la realizzazione della barriera impermeabile a protezione delle infiltrazioni d’acqua, che localmente si manifestano in occasione dei periodi lunghi e prolungati di irrigazione, costituisca il sistema di messa in sicurezza permanente da detti fenomeni.
Si prevede a questo scopo la formazione di una barriera impermeabile con la tecnologia del jet-grouting monodirezionale bifluido.
Il diaframma viene previsto dalla sommità della discarica sino ad una profondità di circa 15 m dal p.c. al di sotto della quota di fondo della discarica. Lo sviluppo del diaframma è esteso lungo i tre lati a Sud del lotto 1° per uno sviluppo di circa 350 m.
Viene inoltre previsto il completo ripristino dell’attuale barriera di impermeabilizzazione limitatamente alle aree dove si sono verificati i fenomeni di instabilità con la rimozione dei teli e dell’argilla, il ripristino del drenaggio sulle scarpate e nel fondo e il rifacimento degli strati di impermeabilizzazione come da progetto.  
Per la formazione della barriera impermeabile, si ritiene che la metodologia d’intervento più idonea in relazione alla natura e alle caratteristiche dei terreni di fondazione, sia quella di realizzare il diaframma sottile con la tecnologia del jet-grouting monodirezionale, iniettando ad alta pressione una miscela ternaria di acqua-cementobentonite, in modo da ottenere uno spessore reso della parete ≥ 200 mm con una permeabilità pari o inferiore a 10-9 m/s.
L’iniezione della miscela ternaria avviene in fase di risalita dopo il completamento della perforazione, posizionando gli ugelli del monitor in modo tale che i getti abbiano un’inclinazione di 15° circa rispetto all’asse della paratia da realizzare.
Nella figura seguente è riportato lo schema della paratia, con le distanze dei fori di iniezioni, e la metodologia che prevede la formazione di pannelli primari e secondari compenetrati.



Le scelte ed i criteri sopradescritti sono stati assunti sulla base di precedenti esperienze condotte in contesti geotecnici simili a quelli nei quali si prevede di intervenire.
L’efficacia della barriera impermeabile deve essere verificata con la predisposizione di campi prova in sito per la taratura dei parametri di iniezione e delle caratteristiche della miscela ternaria.

3.1.2 LOTTO 2°
Sulla base dei risultati dell’indagine geofisica, in corrispondenza del lotto 2° il diaframma di impermeabilizzazione viene esteso al solo lato Est.
L’ammaloramento della impermeabilizzazione, che si è manifestato nel luglio 2011, andrà completamente risanato con le modalità già descritte in precedenza.

3.1.3 LOTTO 3°, 4° E 5°
Le impermeabilizzazioni delle scarpate dei lotti 3°, 4° e 5°, non ancora realizzati, dovranno essere eseguite secondo le prescrizioni di progetto. Lungo le scarpate dovranno inoltre essere messi in opera, in modo sistematico ogni circa 15 m, drenaggi in ghiaia e ciottoli puliti, lungo l’intera scarpata, spinti sino fondo discarica a partire da 4- 5 m dal ciglio della scarpata stessa in modo da impedire che a tergo del manto di impermeabilizzazione si possano formare zone umide.
L’efficacia degli interventi di protezione con il diaframma ed i dreni viene controllata con n.5 piezometri spinti sino a 15 m di profondità ubicati in asse alla strada come evidenziato nell’allegato.
Come già detto i fenomeni di ammaloramento dello strato argilloso di impermeabilizzazione sono localizzati in corrispondenza di zone di ristagno e umidità dovute alle infiltrazioni d’acqua provenienti dalla vicina campagna a causa delle abbondanti e continue irrigazioni delle coltivazioni intensive dei mesi di luglio e agosto del 2011. Le indagini geofisiche che hanno interessato tutto il perimetro della discarica hanno evidenziato come tali fenomeni si localizzino e concentrino in limitate aree. In fase di progetto e costruzione della impermeabilizzazione delle scarpate dei lotti 1° e 2° non si erano evidenziate venute d’acqua dalle pareti ed i piezometri hanno sempre indicato quote di falda ben al di sotto del fondo della discarica. I fenomeni peraltro limitati come estensione ed entità, si configurano come imprevisti ed imprevedibili per il carattere di localizzazione puntuale legato a condizioni idrogeologiche che si instaurano solo in periodi di irrigazione particolarmente intensi e prolungati.
L’intervento proposto è definitivo e risolutivo per impedire in modo permanente qualsiasi effetto delle infiltrazioni in fase di irrigazione e sull’integrità e stabilità del manto di impermeabilizzazione delle scarpate.
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A quanto pare la parete Est della Discarica Siberie... NON è d'accordo con il progettista visto che il 27 Agosto scorso... a quanto pare, in modo... NON definitivo... NON risolutivo e... NON peramente, quella parete (vedi sotto) è venuta giù di nuovo. 
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Da mesi ero e sono ancora convinto che siano i "dreni" che hanno realizzato che fanno da catalizzatori e che innescano il "collassamento"... che poi, guarda caso... proprio nella zona compresa tra due "dreni" sulla parete Est (come è ben visibile nella sottostante immagine) si sia creato il "collassamento" del 27 Agosto scorso... non ditemi che sono un "paragnosta" ma era li che mi aspettavo il "collassamento", ma me ne aspettavo due di piccoli, uno per il "dreno" n° 8 e uno per il n° 9, perchè mai mi avrei immaginato che il "collassamento" avrebbe interessato l'area compresa tra tutti e due.
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Se con la DGRV 332/2012 hanno eseguito delle opere cosi descritte: "L’intervento proposto è definitivo e risolutivo per impedire in modo permanente qualsiasi effetto delle infiltrazioni in fase di irrigazione e sull’integrità e stabilità del manto di impermeabilizzazione delle scarpate"... ma poi la parete è "collassata" come è successo il 27 agosto e che era ben visibile perchè situato sulla parete est, il sottoscritto, da mesi, ha un più grosso dubbio che "qualcosa" sia successo anche nella zona indicata con i due cerchietti (vedi sopra) sulla parete sud... dove però la parete, oggi, è ricoperta dai rifiuti.
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E visto quello che è successo ieri ora una domanda... se la strada perimetrale, per esempio avesse da "collassare" proprio in prossimità di quei punti... ci sono due soli motivi, (A) o... la strada è stata male realizzata, o (B)... la parete sud della Discarica sta "collassando" sotto i rifiuti e quindi anche la strada costruita sopra sta "collassando".
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Bisognerebbe quindi togliere tutti i rifiuti per vedere cosa sta succedendo sotto e sulle pareti... o bisogna nascondere quello che sta succedendo e guarda caso... per pura coincidenza... ieri hanno "sistemato" dei tratti di strada... casualmente proprio in corrispondenza dei due cerchietti come sopra evidenziati nella planimetria.
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Ora rileggetevi quello che scrivevo il 24 Ottobre del 2012 in questo messaggio: "Ricordatevi la parola "DRENI" e ricordatevi il "PUNTO 6 dell'Allegato A delle DGRV 332/2012"... dato che: "HO VISTE COSE CHE VOI UMANI NON POTRESTE IMMAGINARVI"... Ma per oggi, intanto, leggetevi la lettera ricevuta ieri dalla Provincia di Verona, che mi concede l'accesso agli atti (se pur parziale) relativamente alla Discarica Siberie".
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Già che ci siete rileggetevi quello che scrivevo, ancora prima, in data 5 maggio 2012 in questo messaggio: "Se nella DGRV n° 332 del 6 Marzo 2012, c'è scritto questo: "imprevedibilità delle cause che hanno dato luogo ai collassamenti laterali dell'argilla posta a protezione delle scarpate della discarica"... e "INUOVI" credono a questa balla e "GLIEX" stanno in silenzio... sono o non sono dei NOSTRI Amministratori Comunali, le responsabilità di quanto sta accadendo nel FINTO Recupero Ambientale, ma VERA Discarica di Rifiuti?".
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Letti questi due messaggi, adesso date un'occhiata al punto "6" delle Prescrizioni del verbale della Commissione V.I.A. dell'Allegato alla DGRV... dove è stato scritto questo:

...la bonifica dei settori ammalorati del pacchetto di impermeabilizzazione lungo le pareti Est e Sud della discarica dovrà comprendere anche l’asporto di eventuali materiali a granulometria fine posti al di sotto del piano di posa dello strato di argilla, fino al raggiungimento del terreno naturale (alluvioni ghiaioso sabbiose). L’estensione areale degli interventi dovrà raggiungere almeno 1,0 m oltre al limite delle zone interessate dagli smottamenti, con l’asporto dei materiali ammalorati e sostituzione con terreni idonei, come da specifiche di progetto, come modificate dalla variante in corso d’opera presentata dalla Ditta con nota n. 294 del 01 ottobre 2010;
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Non si può risolvere i problemi di una "ferita" al territorio creata dalla Discarica Siberie, mettendo del "cerotto" per cercare di fermare il sangue (il muro con il Jet Grouting... che forse è stato realizzato male) o... usare della "cipria" per nascondere la ferita... (rifacendo l'asfalto sulla strada perchè sotto la strada sta collassando) quando che i veri, i gravi, e pericolosi problemi della Discarica Sibere sono due... e li sanno benissimo quali sono!!!
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Il 1° motivo, che hanno progettato e realizzato una Discarica per rifiuti in una zona che è soggetta a delle alluvioni settimanali... (da Aprile a Settembre) a causa dell'irrigazione a scorrimento ad immersione che, da più di 120 anni, era nota a tutti (meno ai progettisti) e che c'è attorno all'ex Cava Siberie creando di fatto allagamenti della campagna... con 200/300 mm di acqua... per ore e ore.
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Il 2° motivo, ancora peggio, perchè per "risagomare" le pareti della Discarica hanno usato della TERRA, o come la chiamano loro: "materiali a granulometria fine", un terreno vegetale recuperato dallo "scotico" dell'ex Cava, un terreno di riporto costituito da terreno vegetale, che se bagnato diventa fango.
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Finchè sotto le pareti della Discarica - quelle che si vedono quelle nascoste sotto i rifiuti - rimarra della TERRA... che se bagnata diventa FANGO, queste pareti continueranno a venire giù e per sempre "collasseranno", ogni anno, come già successo in questi primi quattro anni.
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La Discarica Siberie va subito fermata e devono essere demolite e ricostruite - ripartendo da zero - tutte le pareti... altrimenti quella che stanno realizzando, non è una Discarica, ma è solo una BOMBA ECOLOGICA... già innescata.
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Questo è il "materiale a granulometria fine" che hanno recuperato sul fondo dell'ex Cava Siberie.
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Questo "materiale fine" altro non è che del "terreno vegetale" che c'era sul fondo e sulle pareti dell'ex Cava Siberie... e quindi è un mix tra TERRA e ERBA.
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Se con della TERRA "risagomi" delle pareti della Discarica e poi nascondi tutto sotto 50 cm di vera ghiaia... stai creando una struttura instabile e pericolosa.
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E' evidente che se usi della TERRA per risagomare le pareti e poi questa si bagna, quello che avrai sarà solo FANGO... con la consistenza del budino.
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Lo sapevano già che dalle pareti c'erano infiltrazioni d'acqua... ma quando scrivono alla Regione sostengono che era un fatto non prevedibile e non previsto.
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Sotto le pareti della discarica, alla base, ci sono due/tre metri di "terreno naturale (alluvioni ghiaiose sabbiose)" di color grigio chiaro ma poi tutto il resto della parete è costituita da TERRA che... se BAGNATA... diventa FANGO.
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Se quindi progetti una discarica in un certo luogo e la costruisci con dei materiali sensibili all'acqua e vai a costruire una discarica - di fatto - in mezzo ad un lago creato dall'irrigazione a scorrimento ad immersione... è evidente che qualche problema ci sarà.
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Hanno progettato una Discarica dove non doveva essere realizzata e poi l'hanno costruita in modo che poi, quando sarà riempita di rifiuti, quella che sarebbe un'opera pubblica, sia già diventata una BOMBA ECOLOGICA... già innescata.
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