Visto che la Procura sta già indagando sulla Catullo SpA... che sia il caso di chiedere delle indagini anche sulla questione V.I.A. ed in particolare sul ruolo di ENAC?

Da quando - da parte di ANAC - Autorità Nazionale Anticorruzione - è stata pubblicata la Delibera n. 189 del 1 marzo 2018 - Fascicolo UVCS n. 1128/2017 avente ad oggetto: Esposto presentato dal Presidente dell’O.N.L.I.T. - Osservatorio Nazionale delle Liberalizzazioni delle Infrastrutture e dei Trasporti di Milano - su una presunta violazione della normativa sulle procedure di evidenza pubblica disciplinate dal d.l. 332/1994 per la cessione delle quote dell’Aeroporto Valerio Catullo di Villafranca Verona detenute dal Comune di Villafranca di Verona"... ora tutti si sono accorti che esiste l'Aeroporto Valerio Catullo e che forse è stata commessa qualche... "birichinata".
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Ciò premesso, se Venerdi 16 Marzo 2018 avevo scritto questo messaggio: "Se le "regole" ci sono vanno rispettate... altrimenti si va alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica", credo che oggi posso tornare sullo stesso argomento e pubblicare un messaggio... ma con questo titolo: "Visto che la Procura sta già indagando sulla Catullo SpA... che sia il caso di chiedere delle indagini anche sulla questione V.I.A. ed in particolare sul ruolo di ENAC?".
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Ed in merito alla ricerca delle responsabilità di quanto accaduto, dopo aver scritto il messaggio di venerdi, alla sera - su Verona News - veniva pubblicato un articolo a titolo: "Aeroporto Catullo – L’epilogo – Rolling Heads" contenente le parole "Rolling Heads"... che a quanto pare significa... "rotolamento di teste"... forse indirizzato alle "teste pensanti" (in inglese si scrive: "thinking heads")... di chi ha combinato questo casino
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Un articolo - quello di Verona News - che "sintetizza" cosa ha deciso l'ANAC.
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Lo Stato c’è e giustizia è fatta
In data 15 Marzo 2018 l’ANAC ha deliberato sull’esposto presentato dal Presidente dell’Osservatorio Nazionale delle Liberalizzazioni delle Infrastrutture e dei Trasporti di Milano – sulla violazione della normativa sulle procedure di evidenza pubblica disciplinate dal d.l. 332/1994 per la cessione delle quote dell’Aeroporto Valerio Catullo di Villafranca Verona detenute dal Comune di Villafranca di Verona.
La delibera ANAC evidenzia quanto segue:
1)- di ritenere, nei sensi di cui in motivazione, non conforme alle previsioni del codice dei contratti e del diritto comunitario la cessione delle quote di proprietà del Comune di Villafranca nel capitale sociale della società Aeroporto Valerio Catullo S.p.a.;
2)- di trasmettere la presente delibera al Presidente della Società Aeroporto Valerio Catullo S.p.a., al Sindaco del Comune di Villafranca ed in qualità di contro interessata alla SAVE S.p.a., affinché vogliano far conoscere, assegnando il termine di 30 giorni dalla ricezione, le eventuali azioni da intraprendere in esito alla presente delibera;
3)- di richiedere al Presidente della Società Aeroporto Valerio Catullo S.p.a. di voler comunicare all’Autorità con frequenza semestrale le misure di efficienza introdotte e gli investimenti effettuati in conformità a quanto previsto nel piano industriale vigente volti ad assicurare un miglioramento del servizio pubblico;
4)- di trasmettere la presente delibera al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed all’E.N.A.C. per le valutazioni di rispettiva competenza;
5)- di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica di Verona per gli eventuali profili di competenza;
6)- di trasmettere la delibera alla Procura della Corte dei Conti per le ragioni enunciate in motivazione.
Importante ricordare che i soci Veronesi della Catullo SpA, senza colpo ferire, avevano facilitato l’ingresso nella compagine societaria da parte di SAVE, dell’astuto Enrico Marchi, con il cosiddetto “metodo Marchi” già collaudato con l’acquisizione dell’aeroporto di Treviso, rigorosamente senza gara.
Un’altra storia tutta Italiana che non fa bene alla reputazione del sistema Paese Italia ed evidenzia come spesso siamo privi di qualsiasi forma di controllo. Nel Veneto, come d’altronde in gran parte della nostra penisola, vige la legge del “se conosci, e chi conosci, l’affare si può fare”. Ci si lamenta per i pochi investimenti stranieri in Italia, ma con questi sistemi investire in Italia rimarrà sempre un “Tabù”.
La ONLIT è intervenuta prontamente, ancora nel 2015, come osservatorio, facendo pervenire un esposto dettagliato all’ANAC di Cantone ed all’Antitrust sia Italiana che Europea. Come noto alle cronache, il presidente Petruzzella è intervenuto a seguito dell’esposto sul caso Catullo-SAVE inviando una nota ai Presidenti delle Camere, ed all’ENAC, indicando chiaramente che quanto successo con l’ingresso in Catullo da parte di SAVE dovesse essere attuato attraverso una gara.
Giova ricordare che fino a qualche settimana fa il presidente Arena lavorava affinché la SAVE di Marchi salisse all’80% della Catullo, naturalmente rigorosamente senza gara. Annunci pubblici dello stesso Arena che, forte della sua esperienza in campo aeroportuale, spiegava come la soluzione di cedere le quote a SAVE fosse l’unica percorribile. Ci chiediamo ancora il perché di questa presa di posizione del Presidente Arena, quando sotto gli occhi di tutti i Veronesi vediamo uno scenario di ridimensionamento difficile da negare, e da noi documentato. Ci penseranno la Procura e la Corte dei Conti a risolvere il quesito, e magari capiremo di più.
Con la delibera di ANAC si da un taglio netto con il passato, e la Catullo può tornare grande attraverso una gara per la scelta di quel partner per il definitivo rilancio del sistema del Garda.
Come noto ai più, e come ampiamente documentato nella nostra inchiesta, la Catullo S.p.A. è stata letteralmente “spolpata” dalla politica locale con un livello di clientelismo che crediamo abbia superato persino quello del tanto criticato meridione. Assunzioni suddivise per quote di partecipazione, consulenti che quasi sempre non servivano, e scelti tra gli amici degli amici e soprattutto Presidenti con pieni poteri che hanno deciso, nell’arco del loro mandato, e sempre per interessi personali e consociativi, le sorti strategiche della Catullo S.p.A..
La corretta gestione degli aeroporti del Garda ha come primaria funzione quella di garantire la mobilità aerea del territorio, collegando il territorio stesso con il resto del Paese, ma soprattutto con i mercati legati agli arrivi internazionali. L’aeroporto svolge, quindi, un ruolo vitale per la crescita e sviluppo delle strutture recettive del territorio stesso e garantisce una crescita economica-occupazionale importante che altrimenti non ci sarebbe.
Con la delibera ANAC si aprono nuovi scenari finalmente per gli interessi del territorio. Per completare l’opera crediamo sia importante evidenziare le responsabilità del Presidente Arena, dei consiglieri, del Collegio Sindacale della Catullo, del Presidente Camera Commercio, del Presidente Riello, che ha ignorato il parere dei suoi revisori che ha poi permesso l’ingresso di Save. C’è bisogno di attribuire le responsabilità e non lasciare cadere le cose come accaduto per anni a Verona. Più di 140 persone hanno perso il loro posto di lavoro per decisioni consociative che nulla hanno avuto a che fare con gli interessi del territorio.
L’Aeroporto ha subito una depressione nello sviluppo esclusivamente per la volontà di SAVE, e per una gestione piegata al volere veneziano di dirottare i voli su Venezia.
Finalmente, crediamo, si potrà assistere allo sviluppo degli aeroporti del Garda e conseguentemente del territorio.
Solo quando le responsabilità saranno chiarite allora il capitolo potrà considerarsi definitivamente chiuso.
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Ovviamente in questo articolo non sono state evidenziate le violazioni alla Direttiva V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) - in particolare la Direttiva 97/11/CE che imponeva - dal 16 Marzo 1999 - che qualsiasi ampliamento di una infrastruttura esistente avesse da essere sottoposta a VIA e/o almeno alla Verifica di Assoggettabilità alla VIA (screening) come evidenziato sul sito web dell'ISPRA e riportato in questa frase: "La Direttiva 97/11/CE (Direttiva del Consiglio concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, Modifiche ed integrazioni alla Direttiva 85/337/CEE)  veniva presentata come revisione critica dopo l’esperienza di applicazione delle procedure di VIA in Europa. La direttiva ha ampliato il numero dei tipi di progetti da sottoporre a VIA (allegato I) e ha introdotto le fasi di “screening” e “scoping".". 
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Per ora - se non ricordando il titolo del messaggio di oggi: "Visto che la Procura sta già indagando sulla Catullo SpA... che sia il caso di chiedere delle indagini anche sulla questione V.I.A.?" - ed in attesa di altri articoli, limitiamoci a pubblicare gli articoli che - in merito a questo argomento - hanno pubblicato ieri sull'Arena e sul Corriere di Verona.






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E per concludere - per oggi - dopo gli articoli di ieri... pubblichiamo anche gli articoli... di oggi.
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