Se il "MAGLIO-VAGLIO" - da mesi - c'è già nella Cava Ceolara... perchè fino adesso nessuno ha detto nulla in merito?

Invece di aspettare di prendere visione dei documenti - come ho scritto ieri in questo messaggio: "Ma perchè il Comune di Sommacampagna quando riceve i documenti relativi alle Istanze di V.I.A. non li pubblica sul proprio sito web?" - qualcuno ha già cominciato... a sparare "caxxate" in merito al "MAGLIO-VAGLIO"... 
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Come è noto alle persone attente e intelligenti... il "MAGLIO-VAGLIO" non esiste, perchè è un nome "inventato" di un "macchinario" che ha un suo specifico nome: "Impianto di Prima Lavorazione della Ghiaia"... e che di solito è installato all'interno di una Cava.
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Un impianto che - da mesi, anzi da più, da oltre un anno - è già stato installato nella Cava Ceolara (la cui nuda proprietà è del Comune di Sommacampagna)... tra l'altro in una Zona di PAT che dovrebbe essere normata dall'Art. 8.w delle NTA del PAT il cui oggetto è "Ambiti per la formazione di parchi urbani o riserve naturali".
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Art. 8.w il cui deliberato per questi ambiti è che: "...sono destinate alla formazione di parchi urbani o riserve naturali le aree rappresentate come tali nella Carta della Trasformabilità, nonché quelle rappresentate, nella stessa Carta della Trasformabilità, come zone ad elevata naturalità e quelle definite come Ambiti di riequilibrio dell’ecosistema dell’abitato di Caselle. Tutte le aree suddette possono formare oggetto di transazioni o convenzioni di compensazione o credito edilizio che ne prevedano il trasferimento alla proprietà comunale. Tali aree sono classificate dal P.I. come aree per servizi pubblici (standard urbanistici) di cui all’art. 31, par. 2-e) della L.R. 23/04/2004 n°11. Trattandosi di aree destinate all’uso pubblico, fino al momento dell’acquisizione alla proprietà pubblica è vietato qualunque intervento che possa compromettere o ridurre l’entità e la qualità della vegetazione e del suolo di dette aree, fatte salve le attività estrattive di cava in essere".
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Non ricordo bene adesso... ma in questo ultimo anno credo di aver scritto 2/3 volte al Presidente del Comitato per Caselle... ma ad oggi - in merito a quell'Impianto: MAGLIO-VAGLIO, che è stato realizzato in un'area destinata dal PAT a Parco Urbano e Riserva Naturale - ancora nessuna risposta e/o considerazione.
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Ciò premesso per l'ennesima volta pubblichiamo delle foto di Cava Ceolara (riprese ieri) con il suo bel "MAGLIO-VAGLIO" in funzione... che ricordo è stato realizzato in un'area (di fatto pubblica) destinata a Riserva Naturale (e nessuno, fino adesso, ha detto nulla).
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E se il MAGLIO-VAGLIO è già in funzione in un'area che nel PAT sarebbe sottoposta alle norme dell'art. 8.w - nelle aree interessate dalla Cava Ceolara e Cava Betlemme, sempre dal PAT ricordo che bisogna leggere anche gli art. 8.cc e 8.dd.
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8 cc. Zone di ammortizzazione o transizione:
tali zone, definite anche aree “cuscinetto” (buffer zone) servono a proteggere le aree centrali e i corridoi che costituiscono la rete ecologica, dagli influssi diretti dell’ambiente e a minimizzare gli effetti margine negativi (antropizzazione degli habitat, monocolture intensive, infrastrutture,…), attuando un effetto filtro all’ingresso di inquinanti di diverso genere. Tali aree possono a loro volta assumere la funzione di elementi di collegamento, interagendo con gli stessi corridoi e contribuendo in maniera sostanziale all’interscambio massa-energia fondamentale per l’attività ecosistemica. All’interno di tali aree sono vietate forme di recinzione in continuo (reti, murette in cemento, ecc…), se non consentite da specifiche autorizzazioni o provvedimenti di organi sovraordinati, degli appezzamenti agricoli che non consentano il transito della fauna autoctona. E’ auspicabile la reintroduzione di vecchi elementi strutturali, quali siepi e muretti a secco, in modo da rendere possibili scambi e migrazioni delle specie presenti. All’interno di tali aree sono comunque consentiti gli interventi di cui alla successiva lett. dd.
8 dd. Zone di riconnessione naturalistica:

trattasi di aree che in passato, sulla base del rilievo naturalistico effettuato per la predisposizione della Variante Ambientale n°17, erano caratterizzate da copertura vegetale (fasce boscate, siepi, filari alberati) ma che allo stato attuale hanno perso tale grado di naturalità; oppure aree che, data la loro collocazione adiacente a corridoi ecologici o isole ad elevata naturalità o ad ambiti per la formazione di parchi urbani o riserve naturali, se correttamente ripristinata la loro funzionalità naturalistica, potenziano ulteriormente la capacità di interscambio della rete ecologica. Sono perciò aree all’interno delle quali potrà esse-re predisposta la riconnessione con la rete ecologica. Per tali aree sono previsti interventi di riforestazione o rinaturalizzazione in generale. All’interno di queste zone sono inserite anche aree attualmente o in futuro sede di cava per le quali potrà essere previsto, una volta esaurita l’attività estrattiva, il riuso al fine della creazione di oasi naturalistiche.
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E dopo un pò di foto dell'Impianto di Prima Lavorazione della Ghiaia esistente nella Cava Ceolara - che qualcuno chiama impropriamente MAGLIO-VAGLIO - ora un po di foto della situazione attuale di Cava Betlemme.
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