Articolo del Corriere di Verona: "Il Veneto rinuncia ai cinque milioni della tassa sugli aerei" - Articolo del Gazzettino: "Sospesa l'imposta sul rumore degli aerei" - I dise che semo paroni a casa nostra... me sa che semo coioni e... basta!!!! - Articolo di Repubblica: "Fisco: Emilia Romagna cancella 2 imposte regionali ma tassa rumore degli aerei" - Articolo di Varese News: "Il rombo di Malpensa porta soldi. Via libera alla tassa «acustica»"


Giovedi scorso sull'Arena è apparso questo articolo: "SOMMACAMPAGNA Pietropoli protesta: «Tares nuovo balzello»" con questo testo:
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«Dopo l´Imu la Tares ma a Sommacampagna nemmeno le briciole». Un Augusto Pietropoli arrabbiato esprime così il suo dissenso sulla nuova tassa. «Dopo l´Imu, quest´anno ecco che arriva la Tares. Riguarda i rifiuti ma non solo. Quindi sostituirà la Tarsu e ingloberà anche i cosiddetti servizi indivisibili, cioè illuminazione pubblica, manutenzione strade. Anche questa tassa trasforma i comuni in esattori per conto dello Stato». «Infatti», prosegue l´assessore all´ecologia, «andrà poi allo Stato sotto forma di minori trasferimenti ai Comuni». La raccolta rifiuti a Sommacampagna si caratterizza per l´alta efficienza, da anni esempio in Italia nella raccolta differenziata. Conclude il rappresentante della Lega: «La nostra tariffa rifiuti negli ultimi tre anni ha subito aumenti minimi; ora ci faremo carico anche degli sprechi altrui». 
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Non passavano meno di 24 ore che Venerdi sulla pagina Facebook dell'Assessore all'Ecologia del Comune di Sommacampagna è apparso scritto questo messaggio: 
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"BASTA!!...Ieri la ragioneria del Comune ha ipotizzato minori trasferimenti dello STATO per 405MILA euro. Dopo i tagli statali del 2012 (450.000 euro), ecco per Sommacampagna un'ulteriore MAZZATA!  Pensavo di proseguire con il masterplan paesistico ambientale per la riqualificazione di Caselle! Mi sa tanto che dovremmo rinviare anche l'incarico allo studio Kipar. Hanno trasformato i Comuni in esattori per conto dello Stato e tagliato i trasferimenti ai Comuni virtuosi del NORD!....BASTA!".
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A quanto pare l'Assessore è incaxxato per come lo Stato centrale gestisce le imposte, ma a quanto pare lo stesso Assessore non si incaxxa contro la Regione Veneto che non applica l'I.R.E.S.A. - Imposta Regionale Emissioni Sonore Aeromobili, che ricordo NON E' una nuova tassa, dato che esiste dal 2001.
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Lo scandalo è che nelle casse delle Società di gestioni Aeroportuali ci sono dei soldi già incassati, ma che per mancanza di un regolamento di attuazione questi soldi non possono essere spesi a favore delle popolazioni che risiedono nell'intorno degli aeroporti.
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Ed in merito all'IRESA vi ricordo cosa scrissi giovedi 13 settembre 2012 quando pubblicai questo messaggio: "AAA Cercasi Consigliere Regionale per presentare una Mozione al Consiglio Regionale del Veneto, avente ad oggetto: "I.R.E.S.A. - Imposta Regionale Emissioni Sonore Aeromobili" - "La Regione faccia pagare a chi inquina il risanamento acustico e ambientale". Se il comune di Sommacampagna si muovesse e trovasse un Consigliere Regionale disposto a presentare la "mozione" qualcosa si muoverebbe o no?".
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E in quella data ebbi a spedire a tutti i Consiglieri Regionali, una bozza di interrogazione sull'IRESA, ma l'unico Consigliere che ebbe il coraggio di presentarla fu il Consigliere Pettenò di Sinistra Ecologia e Liberta, il cui testo è qui sotto riprodotto.
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Ed in merito all'IRESA venerdi 8 marzo 2013 sul Corriere di Verona hanno pubblicato questo articolo: "Il Veneto rinuncia ai cinque milioni della tassa sugli aerei", che è esattamente l'attuale situazione, visto che i 5 milioni sono già nelle casse degli aeroporti, ma non possono essere utilizzati perchè manca il regolamento d'attuazione.
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In merito all'IRESA vi segnalo un Comunicato Stampa emesso da Sinistra Ecologia e Liberta che sintetizza quello che bisognava fare e che la maggioranza della Regione Veneto non ha fatto.
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IMPOSTA REGIONALE SULLE EMISSIONI SONORE DEGLI AEROMOBILI: UN TRIBUTO CHE SERVE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA VITA DEI CITTADINI MA CHE LA MAGGIORANZA NON VUOLE APPLICARE
Il Consiglio regionale ha confermato la previsione della legge finanziaria regionale che sospende anche per il 2013 l’applicazione dell’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA).
L’IRESA è il tributo di scopo che ogni compagnia aerea deve pagare in base alle emissioni sonore dei velivoli ed è destinata prioritariamente al completamento dei sistemi di monitoraggio acustico, al disinquinamento e all’eventuale indennizzo alle popolazioni residenti nelle vicinanze degli aeroporti.
L’imposta esiste dal 2001, ma ancora non si è riusciti a darle effettiva applicazione, per mancanza del regolamento di attuazione ministeriale.

A seguito delle modifiche normative in materia di federalismo fiscale del 2011, la Corte dei Conti aveva stabilito che l’IRESA, a partire dal primo gennaio 2013, doveva essere a tutti gli effetti un tributo regionale. Ma è stata solo una breve illusione. L’art. 3 della finanziaria, infatti, prevede ancora una volta la sospensione dell’imposta per il 2013, su indicazione del Capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia e ciò alla faccia dei “paroni a casa nostra” – verrebbe da dire.
Siamo a chiedere un po’ di coraggio al Presidente Zaia, alla sua Giunta e alla sua maggioranza, che hanno fatto della rivendicazione del federalismo una bandiera sempre pronta a sventolare, ma, appena si passa dalla propaganda ai fatti concreti, tutti sono pronti a ubbidire al centralismo statale, che ancora una volta non vuole far pagare delle imposte, stabilite da anni, che potrebbero servire a migliorare la vita di tanti cittadini. Quegli stessi cittadini che, però, non possono evitare di pagare le tasse, i tributi e i tagli che da Roma e dal Veneto si fanno cadere sempre sulla loro testa.
Rinunciare a tale tributo in questo momento difficile per l’economia regionale e nazionale è qualcosa di inconcepibile e sciagurato: noi della Federazione della Sinistra Veneta - Rifondazione Comunista, che lo scorso settembre avevamo chiesto al presidente Zaia di intervenire in merito, ci opporremo a questo scandalo, presentando un ordine del giorno collegato alla legge finanziaria che impegna la Giunta regionale ad introdurre entro 60 giorni l’IRESA in Veneto e a destinare, come previsto dalla normativa, almeno il 65 per cento del gettito al finanziamento specifico di sistemi di monitoraggio acustico ed epidemiologico, nonché a misure specifiche di mitigazione dell’inquinamento ambientale e indennizzo delle popolazioni residenti nelle vicinanze degli aeroporti.
Pietrangelo Pettenò – consigliere regionale Federazione della Sinistra Veneta – PRC SE

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Sullo stesso argomento dell'IRESA è poi stato pubblicato questo articolo del Gazzettino a titolo: "Sospesa l'imposta sul rumore degli aerei", che ha un titolo equivoco, visto che l'IRESA non è stata sospesa, di sospeso è solo di andare a chiedere i soldi che sono già nelle casse degli aeroporti.
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In merito all'IRESA vorrei ricordare quanto è stato pubblicato sul sito web: REGIONI.IT - Conferenza delle regioni e delle Provincie Autonome, con questo titolo: "Aeromobili: Regioni su imposta per emissioni sonore (Iresa)", questo sottotitolo: "Documento approvato il 6 dicembre" e questo testo: 
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La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella riunione del 6 dicembre ha approvato un documento sull’Iresa (Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili).
Il documento integrale è stato pubblicato nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it .
Di seguito si riporta il testo senza lo schema-tipo di proposta di legge regionale
Al fine di favorire uniformità di disciplina nelle regioni ordinarie ed evitare che elementi operativi o di dettaglio possano condurre a discriminazioni tra le diverse regioni, vengono condivisi i seguenti punti inerenti l’applicazione dell’IRESA da recepire nelle diverse legislazioni regionali:
1) Limitazione delle classi di rumorosità in base ai tre macro scaglioni previgenti con declinazione del terzo scaglione in funzione dei miglioramenti tecnologici intervenuti, per uniformità su tutto il territorio nazionale. Individuazione delle categorie di aeromobili da esentare dal pagamento.
2) La riscossione dell’imposta avverrà necessariamente tramite le società di gestione aeroportuale in quanto non appaiono percorribili alternative efficaci e sostenibili dal punto di vista operativo e gestionale. Il pagamento dell’IRESA viene quindi effettuato da parte del contribuente (soggetto passivo) a favore delle società di gestione dei servizi aeroportuali che provvede periodicamente al riversamento alla Regione. In parallelo ai flussi finanziari le società di gestione aeroportuale trasmettono alla Regione, a partire dal 2013, i flussi dei dati (eventi, anagrafica soggetti passivi, anagrafica aeromobili) necessari al controllo da parte della Regione stessa.
Per quanto concerne le aliquote applicabili si rinvia alle decisioni delle singole regioni nei limiti dei range e nel rispetto di quanto fissato all’art. 8 del d.lgs. 68/2011 che individua l’IRESA tra i tributi propri regionali; tali previsioni rientrano più propriamente nell’ambito dell’autonomia di entrata e di spesa riconosciuta a ciascuna Regione.
Dal punto di vista operativo, le società di gestione dei servizi aeroportuali trasmettono i flussi periodici dei dati richiesti dalle Regioni necessari per l’applicazione del tributo, quali parametri, anagrafiche ed estremi dell’evento di decollo/atterraggio (ad es. data, ora, tipo velivolo con rumorosità e conseguente classe di rumorosità, riferimento identificativo del volo, vettore). Le medesime società di gestione aeroportuale provvedono a riversare le relative riscossioni a cadenza periodica (tre, quattro o al massimo sei mesi).
Tutte le disposizioni attuative (sia quelle condivise che quelle che le singole regioni implementeranno) devono rispondere anche alle disposizioni dello Statuto del contribuente in relazione alla decorrenza dell’applicabilità dell’imposta, dei relativi adempimenti e anche in
relazione alle direttive relative ai contribuenti esteri. 
Roma, 6 dicembre 2012 
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Visto che nelle casse della Catullo SPA, da anni sono fermi diverse centinaia di migliaia di euro (forse ormai la ragguardevole cifra di circa 1.800.000 euro già incassati per l'IRESA e mai versati allo Stato e/o alla Regione) e visto che tenere quei soldi li fermi, questi avranno generato degli interessi bancari...
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... perchè l'Assessore all'Ambiente del Comune di Sommacampagna non si incaxxa con l'Assessore all'Ambiente della Regione Veneto per il mancato regolamento di attuazione dell'IRESA.
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... perchè l'Assessore all'Ambiente del Comune di Sommacampagna non va a bussare alle porte della Catullo SpA e intanto si porta a casa gli interessi che hanno fruttato le somme dell'IRESA già incassate dall'Aeroporto Catullo? (Magari con questi soldi potrebbe dare avvio ai progetti per salvare Caselle).
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... perchè l'Assessore all'Ambiente del Comune di Sommacampagna non prende la bici e poi la gondola e va a Venezia a segnalare al Suo Assessore che la Regione Lombardia e la Regione Emilia Romagna l'IRESA invece l'hanno resa efficace e hanno approvato il regolamento?

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E dopo questi due articoli, che segnalano che la Lombardia e l'Emilia Romagna l'IRESA l'hanno applicata, ecco cosa dichiara l'Assessore Regionale del Veneto in questo articolo: "Aeroporti, il Veneto sospende agli scali la tassa su emissioni sonore" e con questo testo: 

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"Gli aeroporti del Veneto per tutto il 2013 non pagheranno l'Iresa: l'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili. Il provvedimento è stato votato nell'ambito della legge finanziaria 2013 dal Consiglio Regionale. L'Iresa è una imposta compensativa nata per indennizzare cittadini e comunità prossime agli scali aeroportuali dall'impatto acustico creato da decollo e atterraggio degli aeromobili."
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''Una scelta obbligata - ha spiegato l'assessore competente, Roberto Ciambetti - per non creare un danno agli aeroporti veneti e allinearci alle altre Regioni che hanno sospeso l'imposta in virtù delle richieste del ministero per lo sviluppo economico di arrivare a una scelta condivisa su tutto il territorio nazionale''.

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